Shhh. Se una notte d’estate, un’adolescente

Era dai tempi de E la chiamano estate delle cugine Tamaki o di Sorelle di Raina Telgemeier che non leggevo un fumetto in grado di raccontare con tale precisione la nostalgia delle tradizioni estive e il cruciale passaggio dall’infanzia all’adolescenza.

Shhh, l’estate in cui tutto cambia, recentemente pubblicato da Mondadori nella collana Contemporanea (con traduzione di Elena Putignano), è un debutto letterario sorprendente. L’autrice, la norvegese Magnhild Winsnes, ha quasi quarant’anni e fino a pochi anni fa si era dedicata esclusivamente all’animazione, sia come illustratrice ed art director che produttrice di corti e lungometraggi disegnati. Nel suo portfolio, anche un corto premiato con l’Oscar (The Danish Poet, del 2006, diretto dalla bravissima Torill Kove).

Il suo Shhh (Hysj in originale) è un graphic novel di 368 pagine, ascrivibile al filone Young Adult. Al centro della storia, il processo di crescita della vivace Hanna, una ragazzina che sta andando a trascorrere una settimana di vacanza nella casa al mare degli zii e delle due cugine: l’adorata Siv, e la maggiore Mette.

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Ariston. Cartoline dalla riviera che resiste

Lo scorso ottobre, giusto in tempo per Lucca Comics&Games, Oblomov ha pubblicato il nuovo fumetto della coppia creativa De Santis/Colaone, Ariston. Il titolo fa riferimento ad un albergo della riviera adriatica (realmente esistente) attorno al quale gravitano le vite delle tre protagoniste: Renata, Bianca e Roberta.

Una lettura distratta della copertina potrebbe farci pensare ad un altro “Ariston”, il cinema-teatro più famoso d’Italia, che dagli anni Settanta è sede del Festival di Sanremo. E in un certo senso, questo romanzo corale ambientato nell’Italia del secondo dopoguerra, di musica italiana ne contiene molta, da Nilla Pizzi a Jula de Palma, a Mina a Patti Pravo.

Una colonna sonora tutta al femminile, con artiste scelte non per caso: tra le pieghe di questa commedia all’italiana si legge infatti un sincero omaggio alle donne italiane che non vollero mai conformarsi, a quelle che combatterono il nazifascismo, che finirono sulle pagine della cronaca nera per poi essere dimenticate, e infine a quelle che negli anni del miracolo economico sfidarono un sistema culturale basato sulla loro oppressione e discriminazione, aprendo la strada ad una più ampia lotta per l’autodeterminazione e la parità dei generi.

Come ha scritto Francesco Satta nella postfazione, i reali accadimenti raccontati in Ariston infatti “hanno lasciato il segno nel costume e nella morale del nostro Paese, in alcuni casi modificandoli indelebilmente”. Nell’elegante sceneggiatura di Luca De Santis e gli espressivi disegni di Sara Colaone questi guizzi di contemporaneità diventano accessibili a tutti i lettori, anche a quelli meno familiari con questo tipo di conversazione.

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